Tecniche & terapie

 

La pedana vibrante

pedanaLa pedana vibrante si rifà all'opera di Carmelo Bosco, uno dei massimi esperti nello studio della forza e dell'elasticità muscolare.
Il sistema muscolo-scheletrico risponde alle sollecitazioni esterne allenandosi a gestire un sovraccarico determinato. Come è noto, un riposo prolungato determina uno scadimento nelle prestazioni del sistema, inducendo profonde modificazioni (come può essere la diminuzione della densità ossea negli anziani).
L'idea di Bosco e di altri studiosi è stata quella di ricercare condizioni non traumatiche, ma stimolanti. Si è arrivati a comprendere che, durante la locomozione, al momento dell'impatto con il suolo, si genera un impulso di onde che si trasmette dal piede fino al collo e che queste vibrazioni sono un forte stimolo al rimodellamento osseo: i ricercatori hanno dunqueindirizzato la loro attenzione sull'effetto delle vibrazioni (esercizi di piccola durata, ma di altissima intensità) sul sistema locomotore.

L'originale pedana di Bosco (NEMES) è una semplice pedana che oscilla con frequenze comprese fra i 10 e i 60 Hz. Durante l'utilizzo tutto il corpo oscilla. Il processo alterna un minuto di lavoro a uno di pausa per un totale di 10' di lavoro.

Le vibrazioni non hanno controindicazioni: la pedana ha effetti traumatici ridotti rispetto a balzi, sollevamento pesi, stretching eseguito male, ecc.

Nel tempo sono state progettate pedane con caratteristiche differenti da quella pensata originariamente da Bosco. In generale si suddividono in due grandi categorie: le sussultorie (a movimento verticale, su-giù) e le basculanti (a movimento laterale, simile alla camminata).
Il movimento verticale è più critico perché frequenze sotto i 15 Hz possono sviluppare risonanze negative nel corpo; le pedane basculanti in genere sono meno critiche perché il loro movimento sinusoidale permette di impiegare anche frequenze basse (durante la camminata si generano frequenze che vanno dai 5 ai 15 Hz).
Il movimento provoca contrazioni muscolari e un lieve innalzamento della frequenza cardiaca; secondo alcuni studi si avrebbe anche una stimolazione ormonale (aumento dell'ormone della crescita e del testosterone) e verrebbe supportato il rimodellamento osseo, aumenterebbe il metabolismo e quindi il consumo calorico.
Per una seduta di mezz'ora il risultato è equivalente a quello di una corsa di 90 minuti circa su un terreno erboso.

Con le pedane vibranti si hanno una serie di vantaggi generali che prescindono dal campo di applicazione:

  • annullamento dei rischi di infortunio
  • nessuna fatica mentale
  • nessun carico metabolico (cioè nessuna fatica fisica).

Nello stadio riabilitativo la pedana può essere impiegata in varie patologie sia per prevenire che per curare, accostandola alla normale terapia:

  • atrofia o ipotonia muscolare
  • disordini circolatori periferici
  • limitazione del movimento
  • pubalgia
  • problemi al tendine d'Achille
  • riabilitazione del ginocchio
  • sclerodermia
  • disturbi propriocettivi (sclerosi multipla)
  • osteoporosi

 

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